IL MASSETTO AUTOLIVELLANTE

In questo articolo:

Prezzi di fornitura e posa massetto
Il massetto autolivellante, caratteristiche, differenze e spessori
I migliori massetti autolivellanti


IL COSTO DEL MASSETTO AL METRO QUADRO

Costo massetto 2023

Il costo del massetto autolivellante è compreso in una media tra 10,00 € e 24,00 € al mq
Il costo del massetto tradizionale premiscelato è compreso in media tra 11,00€ e 18,00€ al mq
Il massetto tradizionale in sabbia e cemento ha dei costi compresi tra 10,00€ e 16,00€ al mq

Posa massetto autolivellante

Il costo medio della posa di un massetto tradizionale è compreso tra 6,00€ al mq e 12,00€ al mq
Il costo medio della posa di un massetto autolivellante è compreso tra 2,50€ al mq e 7,00€ al mq


  Questi prezzi possono subire impennate in funzione ai metri quadri da realizzare, dello spessore e della posizione del cantiere  per ricevere il prezzo riferito alla tua situazione specifica, componi il tuo preventivo oppure contattaci, servizio per imprese e privati.

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Che cos'è il massetto autolivellante

Il massetto autolivellante è un conglomerato di consistenza liquida formato da una miscela di inerti selezionati, fluidificanti e additivi stabilizzanti contenente sia leganti in cemento che in solfato di calcio e si applica in strato sottile o ad alti spessori.
Da questo prodotto si ottiene una superficie planare adatta alla successiva posa dei pavimenti in gres, legno, linoleum, cicli di rivestimenti in resina, pavimenti flottanti, etc..., le sue proprietà lo rendono adatto ad ogni situazione interna attraverso una fase di lavorazione semplice e in tempi estremamente veloci si ottengono da un minimo sforzo le massime prestazioni in opera, semplificando e velocizzando tutte le operazioni di cantiere anche in appartamenti in centro, riservando (ove possibile) un suolo molto ristretto per il posizionamento di un silo (circa 2,40x2,40 m) o con camion già dotati di tutto, senza creare polveri per la miscelazione, senza residui, sacchi da smaltire per aggiunta questa tipologia di massetto è specifica per gli impianti di riscaldamento a pavimento perché la sua consistenza liquida avvolge perfettamente il tubo concedendo un rendimento sicuro e ottimale per l'efficientamento energetico grazie anche ad applicazioni con spessori ridotti ma vediamo come si posa, spessori, varianti e differenze:

 
MASSETTO AUTOLIVELLANTE Consistenza liquida
MASSETTO TRADIZIONALE Consistenza semi umida

Differenze tra massetto autolivellante e tradizionale

La differenza sostanziale tra un massetto autolivellante e un massetto tradizionale è la consistenza, semi umido il tradizionale, liquido l'autolivellante per questo consente di ritrarre maggiori vantaggi: facilità di applicazione, migliori risultati di planarità, migliore resistenza a compressione e certezza del risultato.
Vediamo più nello specifico a cosa portano questi benefici.

La fluidità assicura la compattazione del manufatto e dà certezze per il risultato finale concedendo una superficie livellata che semplifica e velocizza le operazioni di posa dei rivestimenti con un minor consumo di colla e con maggiore precisione, la velocità di esecuzione evita il rischio che con la reazione dei componenti leganti in una lenta fase d'opera si diminuiscano le caratteristiche tecniche tabulate e il veloce asciugamento ci accorda a rientrare in cantiere già il giorno successivo alla posa senza fermare le altre lavorazioni in corso, se invece siamo in presenza di impianto radiante a pavimento e si rispetta la norma UNI EN 1264 per il ciclo termico i massetti autolivellanti con solfato di calcio sono quelli che ci permettono di posare prima i rivestimenti per aggiunta l'applicabilità anche in spessori molto ridotti, il ritiro controllato con basse probabilità di crepe, l'assenza di camere d'aria e l'irradiamento uniforme rendono il massetto autolivellante il più prestazionale ed efficiente su questi impianti infine un massetto fluido autolivellante ci permette sempre di lavorare in totale sicurezza mediante un pompaggio con vite a polmone a bassissima pressione, fino a distanze di oltre 100 metri e a più di 20 metri di altezza con macchine professionali che garantiscono una miscelazione perfetta e che accondiscendono a ridurre drasticamente la manodopera, riducendo il margine di errore e la forbice di prezzo rispetto ad un massetto tradizionale premiscelato.

Come si posa

La lavorazione del massetto autolivellante non è molto difficile basta attenersi a poche regole, la preparazione del piano di posa prevede la messa a quota dei cosiddetti piedini o misuratori di livello con livelle digitali o a fluido e viene steso e livellato con apposite stadie tubolari. La miscelazione deve avvenire aggiungendo solo la giusta quantità di acqua e va programmata in modo tale che il massetto sia steso e staggiato entro il tempo di apertura del prodotto per lavorazioni su grandi superfici si deve essere attrezzati con macchine miscelatrici professionali e specifiche, una pompa miscelatrice adeguata ha una portata di circa 100\120 litri al minuto quindi è in grado di miscelare e pompare in 1 ora 8-10 tonnellate di materiale corrispondenti ad una superficie di 100-120 metri quadrati in cantieri dove non è possibile posizionare un silo si deve realizzare il getto con prodotto sfuso in sacchi utilizzando impianti di miscelazione a vite polmone avente una portata di getto non minore di 50\60 litri al minuto. La realizzazione di questi massetti con impianti di piccola portata o con trapano miscelatore può causare non pochi problemi come prodotti miscelati male, reazione durante la lavorazione, soprattutto su superfici ampie per garantire un funzionamento regolare della pompa di miscelazione dell'impianto o di una macchina adeguata per questo tipo di lavorazione va predisposto un allacciamento elettrico 380v 15kW in assenza di questa si può provvedere con un generatore adeguato eventualmente fornito anche dagli applicatori piccole lavorazioni si possono realizzare anche con macchine a 220 volt, è necessaria infine un'alimentazione di acqua pulita con una pressione che garantisca un minimo di 1500/2000 litri l'ora in mancanza di questa bisogna considerare un'accumulo.

La prova di espansione

I problemi più comuni del massetto autolivellante sono derivati da errori di posa o di miscelazione, la giusta consistenza di un massetto autolivellante si controlla con la prova di espansione ed è fondamentale per la perfetta riuscita del manufatto questa serve a limitare lo spolvero superficiale (effetto building) che causa nei massetti autolivellanti la venuta in superficie della parte più fine del prodotto,  i prodotti migliori, quelli più equilibrati, hanno margini di lavorazione più ampi e sopportano molto meglio questo effetto, il fenomeno può essere più o meno grave in rapporto alla maggiore quantità di acqua aggiunta a quella stabilita dalla casa produttrice difatti un massetto autolivellante dosato con la giusta quantità di acqua non presenta questo problema e rientra nei parametri imposti dalla normativa nei casi più gravi è spesso risolta velocemente attraverso una carteggiatura della superficie con una mono spazzola elettrica, dosare la giusta quantità di acqua nell'impasto vuol dire anche limitare il ritiro e le probabilità che si verifichino cretti diffusi, ottimizzando oltremodo l'asciugamento, i massetti autolivellanti più ricchi di legante in solfato di calcio sopportano questo effetto in una forbice più ampia più avanti vedremo le caratteristiche principali che portano questi massetti in cima alla lista dei migliori massetti.

Calpestabilità e comportamenti

Il massetto autolivellante è già calpestabile il giorno successivo alla posa e soggetto a carichi dopo tre giorni, durante la fase di lavorazione e di essiccazione nelle prime 24\48 ore, come tutti i massetti va protetto da temperature estreme, dal gelo e da una asciugatura troppo rapida (sole battente diretto, vento, pioggia), successivamente è consigliato areare i locali per favorire la fuoriuscita dell'umidità presente nell'ambiente, la ventilazione aiuta anche l'asciugamento del massetto, la chiusura delle aperture delle porte e delle finestre dove non sono ancora state installate, viene solitamente fatta con fogli di nylon fissati su telai removibili di legno o direttamente sui controtelai delle porte.

Asciugamento e posa dei rivestimenti

I tempi di asciugamento dei massetti autolivellanti in assenza di radiante sono in media di un centimetro a settimana ma dipendono dall'areazione più o meno intensa dei locali e dalle temperature esterne, dopo la realizzazione del massetto bisogna fare attenzione a non versare grosse quantità di acqua si potrebbero compromettere ed aumentare i tempi di asciugamento, la posa dei rivestimenti deve avvenire a massetto asciutto, se è prevista la posa di materiali in legno incollati l'umidità residua deve essere sotto il 0,2%, e deve essere verificata con un igrometro a carburo in presenza di un'impianto radiante non si può mai fare a meno della fase di riscaldamento preliminare con qualsiasi tipologia di massetto.

Spessore minimo del massetto autolivellante

Il massetto autolivellante è applicabile nello spessore minimo di 2 centimetri in ancoraggio e minimo 3 centimetri come massetto flottante in entrambi i casi si può inserire un'impianto radiante.
Il massetto autolivellante non ha limiti di spessore massimo il limite è dato dal costo e dai tempi di posa dei rivestimenti che si allungano.
Autolivellanti che mancano di granulometria sono ideati per rasature o livellamenti si possono applicare già da pochissimi millimetri.
Se vuoi approfondire sugli spessori del massetto in presenza di impianti radianti ne parliamo più specificatamente in un altro articolo, Il Massetto Radiante

Massetto ancorato

Il massetto ancorato viene realizzato in spessori minimi dove non ci sono le condizioni o gli spessori adatti per realizzare un massetto galleggiante, il fondo sul quale verrà posato il massetto deve avere caratteristiche meccaniche adeguate, deve essere privo di polveri, efflorescenze, oli, grassi e deve essere trattato con un primer per aumentare l'ancoraggio ed evitare il rapido asciugamento, un massetto di tipo terra umida (tradizionale) invece prevede una boiacca cementizia di aderenza spesso preferita a un lattice specifico.
Il massetto ancorato viene eseguito anche in presenza di impianti radianti a basso spessore con pannelli forati o a bugne cave, sempre installati su fondi non assorbenti o opportunamente trattati.

Massetto galleggiante

Il massetto desolidarizzato detto anche galleggiante viene steso in uno spessore minimo di 3 cm se il prodotto è di consistenza autolivellante, 4cm se il massetto è di tipo tradizionale premiscelato 5 cm per un massetto tradizionale in sabbia e cemento per prevenire tensioni dovute ai movimenti dello stabile ed eventuali rotture, cretti nel pavimento o addirittura nei casi più gravi il sollevamento, il massetto deve essere staccato dal fondo e dalle pareti applicando su di esse strisce comprimibili perimetrali per almeno tutto lo spessore del massetto, si procede con l'applicazione sul fondo di fogli di polietilene (nylon), su barriera vapore, su lastre di polistirene o su materassini termici acustici occorre valutare attentamente lo spessore del massetto in modo da evitare rotture o effetti di molleggiamento che oltre alla tenuta potrebbe peggiorarne anche l'acustica, ogni materassino richiede un peso specifico per il suo funzionamento ottimale a dipendenza degli spessori e della tipologia di prodotto si deve considerare anche un'opportuno uso della rete di armamento avendo cura di rispettare un ricoprimento minimo di almeno 15 mm infine gli impianti tecnici devono essere preventivamente ricoperti per evitare danneggiamenti (movimenti, fenomeni corrosivi etc...), regolarizzando la quota fino allo spessore che serve per realizzare il successivo massetto galleggiante, questa operazione viene preferibilmente eseguita con miscele di conglomerati leggeri e o isolanti vedi:
il sottofondo cemento cellulare

La barriera vapore

La barriera vapore è uno strato separatore necessario in presenza di solai umidi o a contatto con il terreno questa impedisce all'umidità sottostante di risalire e di contaminare il massetto ostacolando la formazione di efflorescenze nelle fughe dei pavimenti e la formazione di muffe, nei casi più gravi può portare anche al distaccamento dei rivestimenti (maggiormente quelli lignei).
Molto spesso viene richiesta sotto il massetto una barriera vapore intesa come fogli di nylon, ci meravigliamo quando questi sono operatori del settore, i fogli di nylon sono soggetti a degrado e sono permeabili al vapore anche oltre il 10\20% quindi non utilizzabili come una totale barriera al vapore si opera con questi prodotti solo per strato separatore non assorbente adatti a realizzare massetti desolidarizzati e\o autolivellanti.

La posa sui pannelli radianti

  Tutti i pannelli radianti posati correttamente sono idonei a ricevere qualsiasi massetto autolivellante senza compromettere il galleggiamento dell'impianto o infiltrazioni, normalmente la maggior parte degli installatori di impianti radianti sa bene cosa va fatto, spesso però si trovano impiantisti che per comodità o fretta trascurano alcuni particolari, poco influenti per un massetto tradizionale ma se è prevista la posa di un massetto autolivellante e le condizioni non sono proprio ottimali si possono causare disagi più o meno gravi in fase di applicazione, nei casi più trascurati si può arrivare anche al galleggiamento dell'impianto. La cattiva preparazione è perfettamente visibile prima del getto e l'operatore può e deve intimare la sistemazione.

Vediamo quali sono le parti soggette al galleggiamento e come vanno installate:
(vedi immagini sopra)

I pannelli radianti devono essere accostati, senza buchi o aperture che possono far defluire il materiale.
La fascia di dilatazione perimetrale va stesa a regola d'arte indipendentemente dalla tipologia di massetto usato ed è sempre a carico di chi li realizza l'impianto, il film di nylon orizzontale che sta attaccato a questa fascia serve a chiudere il vuoto tra il muro e il taglio non preciso del pannello e va risvoltato su di esso fissandolo per fare questo spesso in presenza dei pannelli bugnati si usa lo stesso tubo del riscaldamento in presenza di pannelli lisci invece la striscia perimetrale viene nastrata o ancorata. Eventuali aperture di sbalzi, scale, assenze di soglie vanno chiuse con un assi di legno a sostegno della striscia comprimibile la quale deve essere continua per tutto il perimetro anche dietro la centralina dell'impianto in mancanza del foglio che copre il pannello del riscaldamento occorre riempire lo spazio tra il muro e il pannello per fare questo è consigliato chiudere con il poliuretano espanso evitando che lo stesso affiori sopra il piano del massetto, si può anche ovviare con altri materiali tipo malta preconfezionata o semplicemente con sabbia e cemento in questi casi bisogna però farlo 1 o al massimo 2 giorni prima per evitare che il cemento troppo secco assorba velocemente il massetto.
I Tubi dell'impianto di riscaldamento sono soggetti al galleggiamento se non fissati correttamente, in assenza di pannelli con bugne (sui pannelli lisci) i tubi vanno fissati non oltre i 50 cm di distanza.
La rete in fibre o metallica va fissata al pannello e\o ai tubi non oltre i 50\70 cm, Il fissaggio deve essere ancora più fitto quando è previsto un getto con un massetto autolivellante a basso spessore questi richiedono una preparazione meticolosa.
I giunti di dilatazione dove previsti devono essere realizzati per tutto lo spessore del massetto tagliando in superficie anche il pavimento anche i rompi tratti che vengono inseriti nei massetti autolivellanti cementizi i giunti di frazionamento o i giunti strutturali devono essere sempre riportati nel pavimento, la loro posizione sugli impianti radianti è decisa dal progettista e fissati da chi realizza l'impianto.

Il primer

Il Primer è un promotore di adesione e un limitatore di assorbimento, i massetti autolivellanti hanno un'assorbenza elevata e in fase di posa dei rivestimenti asciugano velocemente i collanti, stendere un primer per limitare questo fenomeno è una ulteriore accortezza, il rivestimento in legno invece ha una maggiore trazione e sollecita maggiormente lo strappo, il parquettista in questi casi applica sulla superficie del massetto un primer di tipo poliuretanico o simili, la fornitura dei primer è di solito compresa nel costo del massetto, la sua stesura viene fatta con un rullo da pittore in tempi brevissimi.

Il ritiro igrometrico

Il ritiro dell'acqua dai materiali è un fenomeno naturale che comporta cavillature e rialzo negli angoli per ovviare a questo fenomeno nei massetti di tipo tradizionale e nei massetti autolivellanti cementizi viene inserita una rete metallica filo 2mm, i massetti in solfato di calcio sono quelli che soffrono meno questo fenomeno e non necessitano di rete.  

Cemento e autolivellante

Il massetto autolivellante si differenzia oltre che per caratteristiche tecniche per composizione, massetto in solfato di calcio anidrite o cemento (da non confondere con il sottofondo alleggerito cemento cellulare autolivellante), tutti i massetti autolivellanti presenti sul mercato Italiano compreso quelli adeguati al riscaldamento a pavimento secondo la norma uni en 1264 sono prodotti con leganti misti anche quelli chiamati cementizi contengono oltre al cemento il solfato di calcio o anidrite solo in percentuali diverse tra questi sono compresi anche i massetti premiscelati in sacchi di tipo tradizionale che promettono un'alta conducibilità, ulteriori approfondimenti su cosa sono e quale scegliere leggi:
il massetto in anidrite o cementizio

Posizionamento silo o autostazioni mobili

Il Massetto autolivellante in alcune regioni chiamato anche caldana autolivellante viene prodotto e fornito per la grande distribuzione sfuso in motrici o bilici per lavorazioni con stazioni mobili o in silo già dotati di macchine impastatrici automatiche per piccole lavorazioni o in cantieri dove non si accede con questi mezzi viene confezionato e fornito in sacchi per le lavorazioni in centro viene spesso ricercata la fornitura con camion completi di macchina per il pompaggio e materiale incorporato, soluzione considerata più comoda in realtà la differenza di praticità tra il posizionamento del silo e un mezzo su ruote non è proprio completamente a favore di quest'ultimo, le autorizzazioni per l'occupazione del suolo pubblico e per la sicurezza sono identiche, l'area di cantiere è a favore del silo che occupa solo un area di 2,40x2,40 mt le autostazioni mobili hanno bisogno di un area minima equivalente a mt 11,00 x 2,40 entrambe sono removibili a fine lavoro. Le stazioni mobili arrivano in cantiere già complete di materiale ma bisogna fare attenzione perché qualcuno potrebbe fare il furbetto per limitare il dubbio chiedere sempre la bolla del fornitore per verificare la congruità del prodotto richiesto.

MASSETTI AUTOLIVELLANTI



I massetti autolivellanti nascono dall'esigenza di ricoprire gli impianti di riscaldamento a pavimento nei paesi nordici già negli anni 60, paesi che hanno sviluppato queste produzioni molti anni prima di noi per le naturali differenze climatiche per la necessità di ottimizzare il risparmio energetico ed eliminare tutti i problemi che i massetti tradizionali hanno dato e continuano a dare su questi impianti, miscelazione dei componenti, errori di applicazione, ritiro... ma quale è la scintilla che scatenato tutto?

Nel nostro paese il cambiamento delle normative per un miglioramento dell'efficienza energetica nel 2001 ha portato i maggiori produttori nell'ultimo ventennio a investire sempre più risorse sulla ricerca e lo sviluppo per il perfezionamento del massetto autolivellante con notevoli risultati di miglioramenti e vantaggi rispetto alla sua storia passata tanto che il mercato Italiano del massetto autolivellante si sta allargando anche in assenza di questi impianti, ragionevolmente le imprese con il tempo hanno cominciato a fare i conti con la velocità di realizzazione e di semplificazione dei cantieri, riducendo oltre ai tempi, il costo, pareggiando e in molti casi migliorando la forbice di prezzo che distanziava un massetto autolivellante da un massetto tradizionale, trovare manodopera poi per la realizzazione di un massetto tradizionale è sempre più difficile ed ancor di più per quella specializzata e aggiornata per le nuove norme di sicurezza nei cantieri, i massetti autolivellanti di nuova generazione prodotti ormai da tutte le grandi aziende nazionali e multinazionali nascono per sostituire o meglio affiancarsi ai tradizionali e colmare anche queste mancanze ma quale massetto autolivellante scegliere?

Negli ultimi anni si sta assistendo a un notevole incremento di richieste specifiche per i massetti autolivellanti tanto è vero che tutte le aziende produttrici di materiali per l'edilizia stanno ampliando i cataloghi di prodotti autolivellanti, orientarsi nella scelta su quale massetto autolivellante è adatto per la nostre esigenze non è tanto semplice se non si ha almeno un minimo di conoscenza tecnica infatti le diverse tipologie di applicazioni (massetti su impianti di riscaldamento a pavimento, massetti radianti a basso spessore, livellamenti del piano, massetti in genere...) possono richiedere autolivellanti di diversa composizione, viaggiando poi qua e là su siti o portali si trovano informazioni sul massetto autolivellante imprecise che confondono ancora di più le idee, informazioni prese e messe insieme senza nozioni di base, siti che non hanno niente a che vedere con i massetti o nello specifico con i massetti autolivellanti e da incompetenti danno consigli errati, alcuni di questi consigliano solo massetti premiscelati tradizionali di aziende che chissà come mai hanno nel loro listino anche prodotti autolivellanti, risulta evidente che screditano questi prodotti per non avere una mancata opportunità lavorativa in molti di questi portali si possono inserire i propri dati e ricevere più preventivi questi fanno solo da intermediari guadagnando sulle vostre richieste e che fanno ricadere altri costi sul preventivo finale, spesso le imprese iscritte a questi portali sono applicatori di poca esperienza disperati in cerca di lavoro che magari non sono neanche specializzati in quel settore e che molto spesso sono causa di molti problemi che diffamano questi massetti.

IL COSTO DEL MASSETTO



Come si compone il costo del massetto

Nella fase in cui far realizzare un massetto a volte succede che ci si ritrovi in mano con più preventivi magari con una disparità notevole di prezzo e ci si chiede come mai questo sia possibile, spesso dando a pensare che il prezzo minore sia un lavoro fatto con prodotti o lavorazioni di minore qualità oppure quello dal prezzo più alto ci sta provando, tutto è possibile ma dobbiamo tenere conto che il prezzo viene determinato oltre che dalla struttura dell'azienda dai seguenti diversi fattori: l'organizzazione, il costo del prodotto, il potere di acquisto, la logistica, la grandezza del cantiere, la difficoltà di accesso al cantiere, lo spessore del massetto... vediamo nello specifico:
L'organizzazione e la professionalità di chi realizza queste opere e fa solo questo di mestiere è già di per sé una componente di buona flessione del prezzo rispetto ad un'impresa edile generica ma anche la struttura più o meno snella dell'azienda può fare la differenza.
Il subappalto dei lavori da un'azienda edile a specialisti del settore toglie alcuni impegni e qualche volta grattacapi al committente e anche questo ha un costo.
Il costo della materia prima: se escludiamo il massetto in sabbia e cemento (il più economico) tra le diverse marche di massetti tradizionali e autolivellanti la maggior parte di questi si equivalgono, i massetti a basso spessore sono più costosi.
Il potere di acquisto della materia: chi realizza tutti i giorni massetti e consuma molto materiale ha un prezzo migliore di acquisto ma bisogna valutare anche gli intermediari in alcuni casi questi prodotti passano solo ed esclusivamente attraverso il magazzino edile es: prodotti Leca, Mapei, Kerakoll...
I trasporti vanno ammortizzati nell'intervento e incidono naturalmente di più su cantieri di piccola entità, per i materiali sfusi in silo va considerata anche la distanza dalla zona di partenza di produzione di ogni marca, le più blasonate come Knauf e Fassa Bortolo hanno un raggio d'azione ampio altre limitato intorno ad essa, tutte servono sul territorio nazionale con materiale sfuso in sacchetti su bancali trasportati su motrici con gru o telonati ed hanno un costo maggiore di acquisto e di lavorazione.
I prodotti sfusi in silo semplificano la lavorazione ed escludono i costi d'imballaggio, sono realizzabili in zone variabili più o meno distanti dalla centrale di produzione di ogni singolo produttore ma per i piccoli interventi sotto gli 80\90 mq è più conviene realizzare il massetto con prodotti sfusi in sacchi.
La posizione del cantiere è un aspetto di non poca importanza per la valutazione del costo finale del nostro massetto, sarà sicuramente meno costoso se si trova in una zona facilmente accessibile e dove si arriva con grandi mezzi.
Lo spessore del massetto è un'altra naturale componente di maggiorazione del costo finito dell'opera l'incidenza in eccesso allo spessore minimo sufficiente è quasi solo del materiale, viene fatta eccezione per casi in cui lo spessore è molto alto e si lavora con materiale in sacco, in queste situazioni aumenta anche se di poco l'incidenza della posa.
I metri quadrati da realizzare è una delle principali componenti che determinano il costo al mq di un massetto nel quale vanno ammortizzati i costi dei trasporti e dell'intervento.
Conclusione:
questi motivi limitano la possibilità di realizzare un listino prezzi standard, la forbice di prezzo può essere molto ampia per piccole opere e\o difficilmente accessibili si possono creare impennate di prezzo anche superiori ai 30\40,00€ al mq in questi casi conviene affidare i lavori ad un artigiano di fiducia.
 
 
LE NOSTRE ZONE OPERATIVE PER I MASSETTI AUTOLIVELLANTI
 Fuori dalla Toscana in zone dove non si arriva con grandi mezzi o per piccoli cantieri realizziamo massetti autolivellanti solo con materiale a vostro carico.


ZONE OPERATIVE MASSETTI AUTOLIVELLANTI IN SILO